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L'Idea

È ormai più di un ventennio che l’idea di riscoprire e recuperare alla fruibilità generale antichi percorsi che si snodano e si riconnettono nella parte alta della Marsica ha preso l’avvio. L’intuizione è stata dell’Erci team Onlus (Esperienze Ricerche di Cooperazione Internazionale) e in particolare del suo fondatore, ispiratore e presidente Sergio Rozzi - una vita dedicata al Parco nazionale ad occuparsi principalmente di assetto del territorio in vista della salvaguardia ambientale.
Riannodare insieme sentieri, spesso abbandonati e dimenticati, è un po’ come riavvolgere la pellicola della storia e farne riemergere trascorsi in cui le comunicazioni si svolgevano in alto perché in alto la distanza tra due luoghi era la più breve. Ripercorrere oggi “La spina verde marsicana” - questo il sottotitolo de “La Via dei Marsi” - suggerisce punti di vista esperienziali ed immaginativi inediti che mettono in evidenza unità e specificità del paesaggio circostante e rendono vivida la dimensione comunitaria in cui si è immersi.
Che l’idea fosse meritevole di attenzione, prima che in Italia, se ne sono accorti in Europa, dove l’ERCI team ha ottenuto una menzione speciale da parte del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa, III edizione 2012-2013 cui hanno fattoseguito altri riconoscimenti ed encomi nella IV Edizione 2014/2015 e nella VII Edizione 2018/2019. Nella motivazione, tra l’altro, si legge: “La Via dei Marsi: La Spina Verde Marsicana (Itinerario ambientale, storico, culturale, religioso e turistico), in quanto l’intervento assume il concetto di museo nel suo più ampio significato: Il fine dell’intervento ricade nell’ambito della valorizzazione di risorse d’interesse turistico, promuovendo un’accessibilità ed un avvicinamento ai luoghi d’interesse culturale ed ambientale con percorsi alternativi.
Attraverso la viabilità storica, viene pianificato uno sviluppo ecocompatibile basato sulle risorse ambientali e culturali, proponendo, quindi, al visitatore una diversa chiave di lettura del paesaggio.